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Territorio

Narni

Le Origini

All'inizio, in antichità, fu Nequinum, nome che evoca incerte vicende, rudezze e malvagità. Poi, in epoca romana Narnia fino all'attuale Narni. Il "giro" intorno al nome la dice lunga sulla storia del luogo. Città di antica fondazione trova una sua definita identità, come colonia e poi municipio in epoca romana lungo la consolare Flaminia. Sorge su uno sperone a dominio della gola del Nera e della conca ternana, in sito di difficile accesso per l'asperità dei versanti che ne condizionarono forma e sviluppo urbano. In prossimità del confine tra Umbria e Lazio, fu nodo stradale di fondamentale importanza per il controllo della viabilità tra Roma e l'Adriatico, legando per secoli a tale ruolo le sue fortune e subendo per questo assedi e distruzioni. L'abitato ha forma allungata, costretta dalla morfologia del colle, e un impianto articolato che ne denuncia le fasi formative: da quella umbra e romana del settore settentrionale (il terziere di S. Maria), regolare nel reticolo viario innervato dall'asse urbano della Flaminia, a quella medievale (secoli XI-XIV) che progressivamente ha occupato il monte con la formazione dei terzieri di Fraporta e di Mezule: sulla sommità, separata dalla città, la Rocca albornoziana, simbolo del potere papale. Ricco di stratificazioni, il tessuto edilizio del centro storico è l'esito dell'ampia ricostruzione seguita al sacco dei Lanzichenecchi (1527), che mostra, nella diffusa qualità urbana, il tono un pò dimesso delle città pontificie sei-settecentesche ridimensionate a un ruolo culturalmente e politicamente periferico. Libero comune in età medioevale sarà poi a lungo incorporata nello Stato della Chiesa ritrovando una sua autonoma identità con l'unità d'Italia. La città moderna (Narni Scalo) si è formata come nucleo distinto e separato nella pianura sottostante, dove hanno esercitato potere di attrazione il fiume e la ferrovia. Si sviluppa con la stagione dell'industria alla fine dell'Ottocento (prima una conceria, una vetreria ed una fabbrica di caucciù e guttaperga, poi la fabbrica innovativa del Linoleum, poi i carboni elettrici e la chimica). 

Età Romana

Conquistato il Lazio, i Romani iniziarono quella dell'Italia, Nequinum strinse allenza con i Sanniti, gli Etruschi e gli altri popoli del centro che volevano mantenere la loro indipendenza. Nel 309 a.C. gli Umbri, mentre le milizie romane si trovavano divise fra il Sannio e l' Etruria, concepirono l'idea di attaccare la città di Roma, ma i Romani ebbero il tempo di preparare la loro difesa e il console Fabio dopo un attacco a sorpresa costrinse gli Umbri alla resa. Nel 300 a.C. Nequinum per la sua posizione strategica divenne al centro degli interessi di Roma, che la fece assediare dal console Quinto Appuleio Pansa ottenendo tuttavia risultati infruttuosi vista la sua impervia posizione. Ci volle oltre un anno per compiere l'impresa, avvenuta nel 299 a.C. grazie al tradimento di due persone locali che permisero ai Romani l'ingresso tra le mura. Divenne così colonia romana col nome latino di Narnia, dal fiume Nahar (oggi il Nera) che scorre ai suoi piedi, termine che in lingua indoeuropea indica "fiume". Non si hanno molte notizie relative a quel periodo, si pensa però che la città potesse aver avuto un ruolo di una certa importanza durante il corso della prima e della seconda Guerra Punica. Lungo il fiume Nera, nei pressi della frazione di Stifone, dove anticamente si trovava il porto della città romana, è stato infatti recentemente individuato il sito archeologico di quello che appare come un cantiere navale romano. Dell'antica navigabilità del fiume Nera si hanno peraltro notizie su Strabone e Tacito. Noto il passo in cui il console Gneo Calpurnio Pisone, nel 19, decise di imbarcarsi a Narni con la moglie Plancina al fine di raggiungere Roma senza destare sospetti. Narnia divenne Municipium nel 90 a.C., tappa obbligata lungo la Flaminia, che forse ne costituiva l'ossatura viaria urbana dalla piazza Cavour alla piazza Galeotto Marzio; con la ristrutturazione viaria augustea diviene punto di partenza del diverticolo orientale per Terni e Spoleto. Nel 27 a.C. l'imperatore Augusto fece lastricare tutta la via Flaminia, sistemare i vecchi ponti e costruirne di nuovi, secondo molti autori anche il grande ponte sul Nera sotto Narni fu costruito in questo periodo, e infatti prende il suo nome.

Il medioevo
 
Dopo la caduta dell' Impero Romano d'Occidente (476 d.C), Narni si trovava in traiettoria rispetto alle mire di conquista delle orde barbariche dirette a Roma, e vide quindi smantellate le proprie mura (545 d.C.) ad opera di Totila, re dei Goti, ma secondo alcuni autori il vescovo della città S. Cassio nè impedì la distruzione. Succedutisi ai Goti i Longobardi e costituitosi il grande Ducato di Spoleto, che si estendeva fino al Lazio, la città diventò una fortezza di confine tra il potente Ducato e lo stato romano. Alternativamente persa e riconquistata dai Duchi di Spoleto ed appartenuta per un breve periodo ai beni della Contessa Matilde di Canossa, nel 741 la città venne assegnata dai Franchi allo Stato della Chiesa.
A partire dall'XI secolo la città medievale (che si ribellerà nel 1112 a papa Pasquale II, nel 1167 a Federico Barbarossa, e nel 1242 si schiererà con Roma e Perugia contro l'impero) proietta la sua influenza territoriale su San Gemini, Stroncone, Calvi, Otricoli e Castiglione. Nel XIl secolo si innalza la Cattedrale, immediatamente fuori del perimetro murato antico che viene ampliato per includere il polo religioso. L'urbanistica medievale disegna un impianto irregolare, che progressivamente occupa il colle avendo come cerniera l'odierna piazza Garibaldi.
Le trasformazioni sono radicali: la Platea Major sostituisce il foro romano, si costruiscono i grandi edifici civili e religiosi come il Palazzo del Podestà, il Palazzo dei Priori, la Cattedrale di San Giovenale, le chiese di Santa Maria Impensole, San Domenico e Sant' Agostino decorate con opere di artisti di fama quali Benozzo Gozzoli, il Vecchietta, Pier Matteo d'Amelia, lo Spagna. Nel XIV secolo Narni entra a far parte dei territori controllati dal papato perdendo così la sua indipendenza, e sotto il pontificato di Gregorio XI viene costruita dal cardinale Albornoz un'imponente Rocca che la domina dall'alto. Con la perdita dell'autonomia politica inizia la decadenza economica e culturale in cui si inserisce l'episodio del sacco dei Lanzichenecchi (17 luglio 1527) e la peste che questi si portarono al seguito; la città non fu distrutta, ma le perdite umane furono notevoli. Secondo alcuni autori i Lanzichenecchi furono aiutati dai ternani, da quel giorno infatti i contrasti fra le due città diventarono sempre maggiori, finchè nel 1529 Papa Clemente VII chiese di cessare le ostilità, e nel 1531, lo stesso Papa, per favorire la ricostruzione di Narni minacciò di scomunicare chiunque danneggiasse ancora la città. Negli anni successivi i superstiti avviarono la ricostruzione e alcuni cittadini illustri restituirono prestigio alla città, gli Arca, i Cardoli, gli Eroli, i Cesi e i Sacripante. Nel 1664 fu fondata la Biblioteca Comunale.

L'Età Contemporanea 

La Rivoluzione Francese e le sue armate mutano completamente il vecchio ordinamento in Italia: nel 1789 Narni fa parte della prima Repubblica Romana, caduta la quale viene restaurato il dominio papale. Durante il periodo rivoluzionario e napoleonico Narni torna quindi a seguire le sorti dello Stato Pontificio, successivamente annesso all'impero Francese. Dopo il 1814 la Restaurazione cerca di rafforzare le vecchie strutture e l'ordinamento dello stato, ma i nuovi fermenti non vengono meno; nel 1831 Narni si unisce all'effimera rivolta contro Gregorio XVI. Nel 1849 la seconda Repubblica Romana accende speranze ed illusioni, e la progressiva evoluzione risorgimentale, cui partecipano in larga misura patrioti narnesi, conduce all'annessione dell'Umbria all'Italia, formatasi nel 1859-60. Nel 1856 viene inaugurato il teatro comunale con la rappresentazione della Traviata di Giuseppe Verdi. Il 23 settembre 1860, dopo che il 21 dello stesso mese la città era stata occupata dalle truppe piemontesi, si arrende la Rocca, mettendo così fine al dominio pontificio su Narni con grande entusiasmo della popolazione. Nel mese di Gennaio 1866, viene inaugurata la linea ferroviaria Orte-Foligno, con l'apertura della stazione di Narni-Amelia. Nel 1956 viene restaurata la chiesa di San Francesco, nel 1962 la Cattedrale, che viene riaperta al pubblico nel 1967 e nel 1968 l'ex Chiesa di San Domenico. Nel 1969 grazie ad alcuni volontari si svolge la prima edizione moderna della Corsa dell'Anello.